I denti del giudizio sono gli ultimi molari presenti in ognuna delle quattro emiarcate dentali (la metà di un’arcata dentaria, detta anche semiarcata).
Conosciuti anche come terzi molari o ottavi, i denti del giudizio occupano l’ultima e la più interna posizione di ogni emiarcata dentale.
La dicitura dente del giudizio, dal latino dens sapientiae, deriva dal fatto che erompono in tarda età, in genere intorno ai 18 anni
I denti del giudizio stabiliscono, di fatto, il completamento della dentizione permanente: tuttavia, come vedremo in seguito, il loro sviluppo può essere parziale o incompleto.
Solitamente
i denti del giudizio sono quattro, uno per ogni emiarcata dentaria: può succedere, però, che compaiano in soprannumero (iperdonzia), o talune volte in numero ridotto
(ipodonzia).
In ogni caso, si consiglia di contattare il
proprio dentista per valutare la situazione
I denti del giudizio sono una parte del corpo diventata nel tempo pressoché inutile: nel corso dell’evoluzione la nostra bocca si è rimpicciolita, soprattutto per ciò che concerne le dimensioni della mandibola e della mascella, lasciando poco spazio a disposizione per una crescita naturale degli ottavi.
È stato infatti dimostrato che, nell’era contemporanea, i denti del giudizio non abbiano più alcuna funzione necessaria né ai fini della masticazione né a livello estetico. La loro presenza è quindi, oggi, fondamentalmente un antico retaggio che abbiamo ereditato dall’Homo Sapiens.
Il loro ruolo è stato, infatti, importante in passato, poiché grazie alla loro robustezza erano fondamentali per consumare cibi duri e non cotti, altrimenti di difficile masticazione.Secondo alcuni studi recenti, la comparsa dei denti del giudizio in età tardiva manterrebbe ancora il compito di controbilanciare l’eccessiva usura degli altri denti.
I
denti del giudizio, come detto in precedenza, dovrebbero occupare l’ultima e
più interna posizione di ogni arcata dentaria.
In alcuni casi però, nascendo per ultimi, essi non riescono a trovare lo spazio
giusto e per questo spuntano in posizioni anomale o restano inclusi
parzialmente o completamente nella gengiva.
In quest’ultimo caso è consigliabile ricorrere all’estrazione mediante
chirurgia orale.
Altre volte i denti del giudizio erompono storti o in posizione orizzontale: in
questi casi è più difficile eseguire la corretta igiene orale e per evitare il
rischio di possibili disallineamenti dell’arcata dentale e prevenire patologie
più serie, anche ai denti vicini, occorre consultare il proprio dentista.
Quando i terzi molari rimangono parzialmente all’interno della gengiva, o comunque in posizioni difficilmente raggiungibili dallo spazzolino, l’accumulo di batteri diventa inevitabile e può provocare un’infiammazione del tessuto gengivale, chiamata pericoronite, ascessi o fenomeni cariogeni.
Uno dei sintomi più comuni,
soprattutto in caso di dente del giudizio storto o orizzontale, è il dolore
causato da carie o altre patologie e per questo deve essere tenuto sotto
controllo attraverso una tempestiva visita specialistica.
I sintomi relativi a queste problematiche, sono molto chiari: solitamente si
inizia con un leggero dolore alla gengiva, che non appena si inizia a gonfiare,
finisce per schiacciare letteralmente i denti, fino ad arrivare in alcuni casi,
a modificare letteralmente il profilo del volto.
Per evitare di aggiungere a questa sintomatologia, mal di testa e febbre, si
consiglia di consultare subito il proprio dentista per ricorrere ad adeguata
terapia farmacologica o clinico-chirurgica.
I denti del giudizio non devono essere estratti per forza: quando i terzi molari crescono perfettamente allineati nella loro sede non c’è bisogno di intervenire.
Tuttavia, quando si presentano dei problemi, diventa necessario prevenire problematiche più gravi con un‘estrazione preventiva.
L’estrazione dei denti del giudizio, grazie alle moderne tecniche di anestesia locale, è diventata un intervento di routine pressoché indolore.
Fondamentale è seguire le indicazioni del proprio dentista per il decorso post operatorio.
In questo caso i sintomi sono soggettivi e variano di persona in persona: si può provare leggero gonfiore e dolore che possono essere tenuti sotto controllo, al bisogno, con antibiotici e antidolorifici.
Per qualsiasi dubbio o chiarimento, non esitare a contattarci per un consulto senza impegno.