Scopriamolo insieme in questo articolo di approfondimento.
L’endodonzia è la specializzazione odontoiatrica che ha per oggetto l’endodonto, ovvero la parte interna del dente, o polpa, e le patologie e i trattamenti ad essa correlati.
L’endodonto è il tessuto molle presente nella corona e nei canali radicolari del dente, costituito prevalentemente da vasi sanguigni e nervi che garantiscono nutrimento e sensibilità all’elemento dentario.
Quando questo tessuto viene colpito da gravi infezioni cariogene, lesioni o altre patologie, per evitare di perdere il dente diventa necessario effettuare un trattamento endodontico.
Il trattamento endodontico è una terapia conservativa che consiste nella rimozione del nervo dentale infiammato e infetto per tutta la lunghezza delle radici. Il processo di devitalizzazione termina con un’otturazione permanente in guttaperca e cemento canalare.
Il trattamento endodontico solitamente è necessario alla presenza di una delle seguenti problematiche:
L’endodonzia è un trattamento restaurativo o cosmetico molto importante perché permette di rimuovere il tessuto pulpare compromesso senza ricorrere a estrazione, preservando il più possibile la struttura dentale sana.
Inoltre permette al dente ricostruito di continuare a svolgere le sue regolari funzioni, diminuendo in maniera sensibile i sintomi dolorosi e la sensibilità al caldo e al freddo.
Sebbene la procedura sia fondamentalmente sempre la stessa, secondo la tipologia di dente colpito dalla lesione, esistono tre diversi tipi di endodonzia:
Il trattamento endodontico, definito terapia canalare o più comunemente devitalizzazione, come già detto, consiste nella rimozione del nervo dentale infiammato e infetto per tutta la lunghezza delle radici.
Grazie alle nuove tecnologie, si tratta oramai di un veloce intervento di routine pressoché indolore, anche quando sono coinvolti i molari.
Il processo di devitalizzazione si esegue in anestesia locale attraverso i seguenti step:
In seguito al trattamento viene sempre eseguito un controllo radiografico per valutare ed escludere la necessità di applicare una protesi fissa (corona o ponte).
Grazie alle nuove tecnologie, come la terapia endodontica guidata, questo tipo d’intervento, oggi, ha una probabilità di successo maggiore del 90% e risulta particolarmente efficace come trattamento conservativo.
Altra caratteristica importante del trattamento endodontico è quella di essere pressoché indolore.
Durante il trattamento esso è tenuto a bada dall’anestesia locale mentre, dopo la terapia, si può avvertire un leggero indolenzimento, molto soggettivo e che, comunque, può essere risolto con l’assunzione di un comune analgesico.
Solo alla presenza di radici particolarmente infette o condizioni particolari può svilupparsi nei giorni successivi gonfiore o dolore. In ogni caso, l’insorgenza di queste problematiche raramente arriva a pregiudicare il successo del trattamento in corso.