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Fumo e denti: quali sono i danni per la salute orale?

Il fumo provoca molteplici danni a discapito di tutto l’organismo.

Tuttavia, la maggior parte dei fumatori non è consapevole che fumare è una pessima abitudine anche per la propria salute orale.

Scopriamo perché

I danni del fumo per la salute orale

È opportuno sapere che le sostanze nocive sprigionate dalla combustione del tabacco, come il catrame, attaccano lo smalto e macchiano la superficie dentale con danni anche molto gravi per denti, gengive, lingua e mucose della bocca.

Le conseguenze del fumo non sono soltanto estetiche ma coinvolgono tutto l’apparato orale, causando tra l’altro: accumulo di placca e tartaro, infiammazione gengivale, malattia paradontale, macchie nere, lingua bianca, bruxismo, infezioni e infiammazioni a carico di gengive e mucose, perdita dei denti e nei casi più gravi tumori della bocca.

Purtroppo però, l’elenco degli innumerevoli danni che il fumo produce alla salute orale non termina qui: lo sapevate che per i fumatori incalliti il rischio di fallimento dell’impianto dentale è il doppio rispetto a chi non fuma?

Qualunque sia la vostra risposta, vi consigliamo comunque di procedere con la lettura di quest’articolo di approfondimento.

Perché il fumo fa così male?

Fumare fa male perché la combustione del tabacco e della carta sprigiona circa 7000 sostanze, di cui, almeno 250 tossiche e irritanti e 69 dal comprovato potere cancerogeno per l’essere umano.

Tra le sostanze esclusivamente tossiche/irritanti possiamo citare: nicotina, monossido di carbonio, acido cianidrico, toluene, acetone, buona parte del catrame, ammoniaca, acroleina, acrilonitrile, cianuro di idrogeno e metilammina.

Tra le sostanze tossiche e cancerogene prodotte dalla combustione, invece, spiccano: ammine aromatiche, nitrosammine, formaldeide, idrocarburi aromatici policiclici del catrame, 1-3 butadiene, benzene, cumene, cadmio, acetaldeide, arsenico, cromo, berillio, ossido di etilene, nichel, polonio-210 e cloruro di vinile.

Ora che sapete perché il fumo fa così male, non vi resta che scoprire quali sono i danni per la salute orale.

Scopriamolo insieme in questa breve guida

Fumo e denti: quali sono i danni per la salute orale?

Fumo e denti

Il fumo causa seri danni ai denti che troppo spesso finiscono per essere sottovalutati.

La prima conseguenza, la più evidente, è l’accumulo di placca che alla lunga può causare l’ingiallimento dei denti e altri disagi di natura estetica.

I denti gialli però sono solo la punta dell’iceberg: le sostanze nocive sprigionate dalle sigarette, in particolare il catrame, favoriscono la formazione e il conseguente accumulo di tartaro sui denti naturali, senza risparmiare otturazioni, protesi e denti restaurati.

Quando questa situazione si cronicizza, il rischio di incorrere in problematiche più gravi aumenta considerevolmente, perché la proliferazione di batteri favorisce la comparsa e lo sviluppo di infezioni e altre patologie più o meno gravi.

Le conseguenze più comuni dell’eccessivo accumulo di tartaro sui denti possono essere: carie dentaria, parodontite e mobilità dentale, fino alla definitiva caduta del dente.

Purtroppo però, i problemi non finiscono qui, perché fumare, è veramente nefasto per la salute di tutta la bocca e non solo per i denti.

Scopriamo di più.

Fumo e gengive

Il fumo delle sigarette ha effetti negativi su tutta la bocca, gengive incluse.

I fumatori abituali, infatti, sono la categoria più esposta al rischio di sviluppare disturbi gengivali.

Tutto ciò dipende dalle sostanze sprigionate dalla combustione del tabacco, in questo caso soprattutto dalla nicotina, un alcaloide naturale che oltre a causare dipendenza, determina vasocostrizione periferica.

Quando si fuma, in pratica, aumenta la temperatura nella cavità orale e si riduce l’apporto di sangue e quindi di ossigeno alle mucose della bocca.

Questa condizione, se protratta nel tempo, oltre al maggiore accumulo di placca e tartaro, può causare diverse conseguenze per le gengive: in condizioni anaerobiche resistono, infatti, solo i batteri più aggressivi, i principali responsabili della gengivite.
Una volta sviluppata la gengivite, le difficoltà aumentano perché il fumo riduce la capacità del corpo di combattere e far guarire le infezioni gengivali, e la situazione rischia di peggiorare rapidamente ed evolvere in parodontite.

Fumo e mucose della bocca

Come dicevamo, le sostanze contenute nelle sigarette, non risparmiano nessun ambiente del cavo orale, comprese le mucose della bocca.

Il tabagismo, infatti, aumenta la predisposizione e l’insorgenza delle patologie del cavo orale: le più comuni infezioni causate dall’abuso di tabacco sono la Leucoplachia e la Candidosi.

La leucoplachia è una lesione tipica del cavo orale che si presenta come una placca bianca su guance e lingua, talvolta accompagnate da chiazze rosse.

Questa alterazione del tessuto epiteliale è una condizione pre-neoplastica, perciò va prontamente controllata e curata per scongiurare qualsiasi rischio di evoluzione verso una forma tumorale maligna, come il cancro alla bocca.

Un’altra malattia delle mucose orali che può essere diversamente influenzata dal fumo di tabacco è la candidosi.

La candidosi orale, definita anche Candida albicans, è un’infezione fungina provocata della proliferazione incontrollata del fungo Candida albicans.

Solitamente, questa malattia colpisce i soggetti con un sistema immunitario poco efficiente ma pare che anche alcune sostanze contenute nelle sigarette, siano in grado di facilitare la proliferazione di Candida albicans a livello orale.

Fumo e alitosi

L’alitosi è una delle conseguenze più comuni e potenzialmente invalidanti prodotte dall’abuso di tabacco.

L’alito cattivo è causato principalmente dalla capacità del fumo di modificare l’ambiente naturale della bocca: il fumo a lungo andare riduce la produzione di saliva e favorisce la proliferazione dei batteri che causano alitosi e secchezza delle fauci.

Questa condizione, oltre al disagio che può provocare nelle relazioni personali, se non opportunamente trattata può creare anche altri problemi per la salute orale.

Alcuni metodi utilizzati per limitare gli effetti invalidanti dell’alitosi, infatti, come l’uso reiterato di chewing-gum e mentine per mascherare il cattivo odore, possono causare più danni che benefici e finire per erodere lo smalto dentale.

Per questo motivo si consiglia sempre di indagare con attenzione il fenomeno con uno specialista per escludere possibili infezioni ed evitare improbabili rimedi fai-da-te.

Fumo e bruxismo

Una delle conseguenze più sottostimate del tabagismo è lo sviluppo del fenomeno del bruxismo.

Secondo alcuni ricercatori la tendenza a digrignare i denti nei fumatori, infatti, avrebbe un’incidenza cinque volte superiore rispetto ai non fumatori, probabilmente perché la nicotina ha azione dopaminergica.

L’aumento della dopamina, in sostanza, agendo direttamente nei circuiti cerebrali del piacere, determinerebbe un incremento del movimento muscolare involontario, dunque proporzionalmente alla quantità di nicotina assunta, aumenterebbe la possibilità di soffrire di bruxismo.

Fumo e salute orale: altri effetti collaterali

Il fumo di sigaretta e il tabacco da masticare sono fra i principali nemici della salute orale, questo oramai è assodato.

Ma siamo sicuri che i problemi finiscano qui?

In realtà no. C’è dell’altro, vediamo cosa.

Fumare oltre dieci sigarette il giorno comporta la riduzione della capacità del corpo di combattere e far guarire le ferite e le infezioni, a causa della compromissione del naturale processo di guarigione dei tessuti.

Ciò significa che per i forti fumatori i processi fisiologici di guarigione delle ferite chirurgiche della bocca sono molto più lunghi e aumenta la percentuale di insuccesso dei trattamenti.

In particolare, secondo uno studio condotto dalla Società Italiana di Parodontologia e Implantologia (Sidp), il fumo raddoppia le possibilità di insuccesso di implantologia dentale.

Secondo la statistica, infatti, le probabilità di insuccesso di un impianto dentale nei fumatori cronici, si assestano ad un preoccupante dato del 6,35% rispetto al 3.18% dei non fumatori.

Inoltre, il fumo rallenta anche i tempi di guarigione dopo l’intervento e aumenta le probabilità di contrarre infezioni diffuse nel cavo orale, con tutte le complicazioni che ne derivano.

Fumo e denti: come correre ai ripari?

Il primo passo è smettere di fumare.

Smettere di fumare è l’unico gesto in grado di proteggere la salute orale e interrompere lo sviluppo di disturbi e condizioni patologiche gravi.

Ovviamente, per chi è fumatore cronico, non sarà facile rimuovere il colore giallo dai denti e osservare una guarigione completa, ma sicuramente è possibile evitare che la situazione peggiori definitivamente.

Provare per credere!

Se proprio non riesci a smettere di fumare, contattaci per un consulto senza impegno